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Pubblicata il 09/06/2012
S'alza l'alba ruggendo rossa rossa
figure nere marciano in fila.
L'Africa calda sospira aridamente
tra le sterpaglie un fucile silenzioso.
Due gazzelle brucano piano
madre e figlio riprendono la vita.
Ma uno sparo da lontano
fende l'aria e l'anima infinita.

Giorni bui,
leoni stanchi giacciono nell'ombra
tristi e duri,
gli avvoltoi si muovono di già.
Giorni neri,
il vagito d'un bimbo sconsolato
senza gloria,
nere mani che gridano pietà.
Sempre uguale,
poi uno sparo da lontano
l'uomo bianco,
uccide all'istante tutto quanto.
Caccia ancora,
nulla più di naturale
suo fratello,
tranne che straziato si leva un pianto.

Giorni bui che non finiranno mai
sempre storti e pieni di guai.
L'uomo ancora l'uomo ucciderà
e di questo mondo nulla resterà.
Piove il cielo la savana inonderà
poi la vita lenta e piano ritornerà.
Giorni neri tu uomo che farai
lacrime negli occhi non le hai.

(Da I canti di Feder Krahe)
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