PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/06/2012
Voci di tenebra
s'acquietano piano sino a morire.
Morire in quel silenzio grigio
che imperscrutabile avvolge gli occhi
spogli dal sonno ma ancora sognanti.

Rantolo cupo e sordo
allunga su spasimi di livida luce
la sua mano di nera angoscia
e in una morsa di ferro
stringendo e pressando
arroca il suono
d'una voce legata
ancora alla luna morente.

In pianto s'aprono le imposte
di cigolanti cardini.
Apparire sfumato di luce
lontano lontano
da un cuore che si fredda lentamente.

Ai piedi di matusalemme
bianca figura di giovane
nuda di luce pallida.
Non ha voce nelle labbra.
Non ha rose dulle dita.
Non ha profumo nei capelli.

Giovane senza volto
scarna di forma
che piano svanisce
in vapori di grigi sospiri.

Il mio scioccare
in morto laguore
al suon del corvo
dopo l'evasione del pallore.

(Da I canti di Feder Krahe)
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

analizzando la poesia, noto in ogni strofa qualcosa di "oscuro", "negativo". nella prima "tenebra, morire"; la seconda "cupo e sordo", per non dire "morente"; la terza "il pianto"; la quarta "pallida"; la quinta "senza volto"; la sesta "morto laguore". é una sofferenza perenne, un richiamo continuo. molto piaciuta.
c.

il 06/06/2012 alle 12:50

A parte il mio scusarmi per la male digitatura di laguore....doveva essere languore....
ti ringrazio del gradimento e mi spiace dei toni cupi, ma fa parte di stati d'animo che percorrono l'intero ciclo di Feder Krahe.
Un caro saluto a te climax
Andrea.

il 06/06/2012 alle 17:23