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Pubblicata il 01/06/2012
Da terrazze di bianche pietre
contorcono gli ulivi corpi e braccia
le dita d’argento puntate
verso un cielo dubbioso nel vento
che divampa dal mare. Se ti penso
in questo incedere di grigio sento
il vuoto che hai lasciato dentro i giorni
dispensatori di adunche illusioni.
Non è l’estate più – soltanto esangue
un’immagine affiora d’improvviso
di te – cavalchi verso un sogno intatto
aggrappato alla criniera del vento
del vento che mi avvolge
percossa dal suo turbine e le spire
serra più strette a soffocare il tronco
mentre levo i miei rami con un grido.
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bellissima e sruggente Loredana, brava. abbraccio.

il 01/06/2012 alle 17:24

stupenda poesia ricca di tensione emotiva.
ciao
Andrea.

il 01/06/2012 alle 19:53

Grazie, K, di averle attribuito dignità! Un sorriso.

il 02/06/2012 alle 15:57

Ti ringrazio, Gianni, e ricambio l'abbraccio.

il 02/06/2012 alle 15:59

Sono lieta di averti creato una vibrazione interiore. Grazie, Andrea.

il 02/06/2012 alle 16:01