In tutto il cielo festoso della notte/
un solo pullulare di stelle
note di silenzio
diffuse, estese, all’infinito.
penso a te/ sempre.


nell’alba che i sogni frantuma
inseguo invisibili tracce.
Molliche di stelle da seguire
che mi portino a te.

Un mare di Luce
abbaglia il tuo ricordo, e
nel mattino straripante di suoni,
avanza prepotente l’eco della tua voce,
quando sussurri il mio nome
tra i gelsomini.


Il vento dispiegato
in un’ inarrestabile piegare di erbe,
la terra infiorata di papaveri rossi,
avverto un tremore d’aria
uno splendore di luce e di cielo.

Tu, timido come un fanciullo,
mi porgi la mano
mi chiedi ancora di volare
lungo i sentieri più azzurri.

Fissi i tuoi occhi nei miei,
la mano, tenaglia che stringe
come morsa di fuoco,
io abbasso lo sguardo
sotto un rossore che le guance m’ infiamma.

Talvolta ti percepisco
come un sibilo di vento
che viene a sollevarmi
l’orlo leggero
dei ricordi.

Sei come un’eco lontana
giunto fino a me
sulla polvere d’oro delle ore.
A volte me la spalmo sul viso
per farlo brillare di te.

Finisce il giorno
senza aver assaporato il tuo sguardo.
come il verdone nella gabbia
mi chiedo, “quando volerò
fino a te?”. Quando?

Scrivi senza posa
su pagine di quadrifogli:

"Tu sei,
tu sei,
tutto di tutto,

di più...

sei sole
fiore
luna."

Io annuisco silenziosa,
con sorrisi di trifoglio
sotto il sole.

*
Quattro mani con Sil.Sil.