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Utente eliminato
Pubblicata il 31/05/2012
quello di cui pentirti è qui
le statue di cui puoi invaghirti
sono tutte nel giardino a un passo da me
come credi si possa uscire da se stesso
farsi un giro in volo
con la benzina per lo scettico
e il buono pasto per l'estremo

tieniti le manopole del tuo triciclo
tornano utili quando non sogni
tieni ancora una lametta nel portafogli
per quando sarai felice di far parte
della dozzina di uova moltiplicate all'infinito

dai la mano a Silvia ad Eustacchio
alle formiche del tuo paesaggio
non impressionarsi con dio
perché beve litri di perdono ambiguo
progettando un giudizio universale

dal suo ufficio stampa
emergono esilaranti comunicati
irritanti come palazzi
e massicci accumuli dorati

dio che non esisti
liberaci dagli sprechi anche di pensarti
e dalle schede elettorali
il mondo ha molte gabbiette di canarini
a cui cambiare le salviette

il caos è questo
nel falso del tuo film muto
nello strazio del tuo mito perito
nei giorni che si ostinano a perseverare
non desiderandone almeno uno puro.
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