Venite da me, vendo sorrisi gratis
e accolgo, e conosco come il ventre
chiedo il vostro nome
non mi illudo, sarà forse apparente
come un interludio
(stràiati su letto che non sembra vero
che fuori è buio)
mi affretto, corro in bagno
risistemo labbra e sopracciglie
“ We are programed to recieve.”
Si accomodi, signore, su questa poltrona
comoda“
Metterò una bella nota nell’
"English Faustus book".
“but you can never leave”
così scriverò.
Titoli e obblighi.
Non si preoccupi, signore
le presento Her Majestic
sta al secondo piano, nell’ufficio piccolo quello
grande è del vecchio Direttore (ancora vivo, buonanima)
storie di donne, false, avventate acquisizioni.
E’ che lei aveva un serpente sul bicipite magro e nervoso.
Ma io posso tutto, oggi, dopo il caffé,
è eterna, questa piazza, basta volerlo.
Piccoli tesserini colorati. Potrei trasformavi
Passate, passate, passate, io vi osservo.
Non salite da me?
Peccato,