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Pubblicata il 20/05/2012
...Dite almeno, amiche fronde,
se il mio ben più rivedrò...

Eco di tintinni vibranti
fendono polveri oscure
e istanti lucenti di rossi e gialli bagliori
scoppiettano stuzzicando il pensiero.

Piano le stelle crescono svanendo allo sguardo
che annega in carezze di blu
dai bianchi tocchi;
lontano il mattino vibra di rintocchi.

Ceca visione d'incanto splendente
nel sole dell'estate fanciulla,
tra strepiti di rondini
e ronzii d'api in corolle rosate.

Il groviglio dei ricordi nasconde un nome
ma lascia chiari contorni
d'un amato volto
di sorridente vita.

Invidia di Narciso chiamavi con bocca rosea
a giochi in limpide acque traboccanti luce.
La liscia pelle di levigato acero
e gli occhi marini di verdi sfumature speranzose.

L'Arcadia ancor trema per l'angelo perduto
che in quel tempo stringeva il mio fianco.
La luce avvolge il corpo nudo
e tutto un interno vibrare al tuo sottile
muovere coperte di lino.

Mareggiata spazza il litorale sabbioso
e gli ori spenti si tingono d'amaranto
mentre tutto sprofonda nel buio
d'un ricordo sommesso
di mai più vedrò.

(Ricordi cinti di versi-XI)
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Lettura molto piacevole, bellissima poesia.
Un caro saluto.
Alessia

il 20/05/2012 alle 13:34

mi sono persa dietro questo tuo ricordo così vivo dentro te anche se lontano.........nel ricordo tutto si trasfigura e assume il sapore dolce e un pò amaro del rimpianto...ma se non la rivredrai più con gli occhi, con quelli del cuore la rivedrai sempre.
veramente bella!
buona domenica Andrea
eos

il 20/05/2012 alle 13:35

Ti ringrazio Ale.
Felice delle tue parole,
ciao
Andrea.

il 23/05/2012 alle 17:38

grazie eos, preziose le tue parole.
Andrea.

il 23/05/2012 alle 17:39