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Pubblicata il 19/05/2012
Alzando lo sguardo in cerca di risposte
il cielo parve scherzare.
Come il veleggiare di navi dalle coste
una nuvola rosa si spingeva a largo del rubbro mare.

Era un viso di dolcezza infinita
dalla soffice pelle di pesco fiorita.
La tranquillità dipinta di nuovo
nel sottile segreto d'un guscio d'uovo.

Ma il sole chiuse il suo incanto
e la serenità svanì come angelico canto.
Il rosato si tinse di grigio tremore
e il nero avvolse il mondo di tremulo pallore.

Raggi fendettero il buio del mondo.
Tutt'intorno sembrava rilucere di spirito giocondo.
Ma non tornò quella quiete serena
e non risuonava nel cielo il soave canto di sirena.

Rimasi come il volto d'uno specchio senza riflesso
nella morsa del fato che aveva scommesso.
Rimasi l'ombra sola e romita
straziata dalla luce mondana di folgore infinita.

(Ricordi cinti di versi-XVIII)
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