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Pubblicata il 17/05/2012
è l'alba, senza sole a consolare
ed io m'illudo ancora di sognarti,
noi fummo temporale senza gocce
languidi ricordi inaciditi, io
mi dici, venni tardo al mondo, ora
quest'ora sconsolata e foscamente
chiara, dispiega:

non è la notte cupa che m'avvolge
solo un pacato sole scolorito,
ed il ritrito gesto di vivermi
che mai m'ha appassionato, non inganna
occhi felini

la notte gaia ho sempre idolatrato
e la luce non serve a consolarmi.
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una sofferenza tangibile...
Bella.
C.

il 17/05/2012 alle 21:21

grazie climax, ti leggerò!

il 17/05/2012 alle 21:49

Ciò che tu hai amato,la luce non potra mai ridare e l'attesa di un sognar la persona amata, rende anche il sole cieco. poesia con parole di vera sofferenza.
un saluto ,eclisse.

il 19/05/2012 alle 16:51