PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/05/2012
Membra intorpidite dal letargo del fare

dalla convalescenza del pensare

le fibre cedono, sfiancate

i miei fianchi si lasciano andare al vuoto

(ch’è dietro di me, sotto di me, dentro di me)


i nervi brandelli di inquietudine

stracci bagnati di lacrime

nervose e assenti

fredde

a consumare pavimenti di guance crepate e stanche


la pelle è arida di vita

(avida di lividi)


il mio pianto non conclude

la depresentificazione di me stessa

la desertificazione del Senso
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splendido titolo e poesia!
L.

il 16/05/2012 alle 09:08

è così, e piu' ci pensi e piu' non c'è via d'uscita...ma all' improvviso può cambiare tutto...bella, di un agghiacciante realismo

il 16/05/2012 alle 21:07

deserto totale.

il 08/04/2015 alle 05:49