Le immondizie del campo rom
cinte da mura
perché i passeggiatori non vedano che la martesana
con le oche anche
a prendere a risolini la miseria degli altri
Come adora le famiglie per bene la milano del cactus
è opinabile persino lo stomaco vuoto degli altri
il latrocinio in cravatta, l'asfalto creduto democratico
Suonano le roulotte musica gitana
e i bambini danzano a scrollarsi di dosso il puzzo con cui perdono le merende
le donne non tolgono via il fango dalle costole
gli uomini s'imbrattano in qualcosa di occidentale
Il silenzio degli altri combatte
con lo stomaco debole del passeggero
hai paura delle gonne larghe e colorate in metro
e ancora dei loro strumenti a mantice dove strizzano le dita
la metro è l'incubo
dove puoi incontrare quest'altare
non il solo
che ti farà girare dall'altra parte
Mi risanano sai
certe rapine in villa dove vieni pestato a sorte...