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Pubblicata il 15/05/2012
...Ma già volgeva il mio disio e'l velle,
sì come rota ch'igualmente è mossa,
l'amor che move il sole e l'altre stelle.

Silenzio d'amore d'una contemplazione infinita
il quieto pregare dell'animo in solare età.
E così ero nei tempi del sorriso innocente
ad assistere il signore che parlava con il padre.

Come paiono già lontani e deboli quei giorni
anche adesso che l'animo s'appresta a vivere il mondo.
Vetrate di colori puri in candidi raggi pingenti la pelle.
E oscuri silenzi di assorti pensieri in cerca di pace.

Eravamo tre bimbi di spensierato cuore.
Uno aveva voce di serafino canto; cantava l'amore
per il signore.

Uno reggeva il lume con cherubina mano; donava calore
simbolo d'una fede superiore.

E uno, io, affianco al trono d'invisibile presenza; miravo il mutare
di tutto nell'infinito amore.

Ora i tempi si sono persi e gli angeli vegano senz'ali.
Resta però il ricordo di quei dolci momenti
d'una certezza che credevo indissolubile.
Forse un giorno canterò ancora un Ave Maria...

(Ricordi cinti di versi-XII)
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"l'amor che move il sole e l'altre stelle"...il Divin Poeta sapeva quel che diceva.
ciò che muove il mondo e le sue creature è sicuramente un Amore superiore...capita di allontanarsi, che la razionalità in un certo momento dela vita, spesso negli anni della giovinezza, prevalga sulla fede....ma è a partire dal bambino dagli occhi curiosi e puri che poi si ritorna a casa.
piaciutissima!
bravo Andrea!
ti abbraccio
eos

il 15/05/2012 alle 10:53

Grazie eos cara felicissimo del tuo gradimento,
Andrea,
ti abbraccio.

il 15/05/2012 alle 16:45