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Pubblicata il 13/05/2012
I'mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.

Aulenti cascate di camelie solari
illuminava l'aria ch'intorno a te volava.
Sorrisi dal roseo bordo d'amore
volgevi in rapide volte di momenti gai.

Fingesti una caduta tra le sopite margherite
perchè una mia mano venisse e stringerti forte.
Il tempo passava senza curarsi del nostro essere
e il mirare nel tuo dolce sguardo l'infinito del cielo.

Assaggiasti una mora dal rovo rigoglioso
offristi una parte del frutto con un bacio gustoso.
Rondini in cerca di nido intonavano suoni
in rari azzurri di banchi vaporosi.

Il vento sospinse a noi la melodia dolce
d'un preludio lontano.
-Amami Alfredo...
Così cantasti in soave voce.

Era nostro amore d'un tempo lontano
nato nel cuore d'un sole di rosa,
morto nell'alba d'un carnevale d'autunno
con i primi cori dell'aria novembrina.

(Ricordi cinti di versi-X)
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Caro Andrea,non è facile dimenticare un bacio al gusto di more e quella melodia di soave voce in Amami Alfredo.Ora capisco il perchè le tue poesie
parlano solo d'amore.PS.C'è un'opera lirica....
il don giovanni mica sei tu.Un saluto scherzoso aldo

il 13/05/2012 alle 23:50

Divertito...
ciao Aldo un caro saluto
Andrea.

il 14/05/2012 alle 15:51