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Pubblicata il 12/05/2012
L’epoca era buia e il cielo era opaco
Impossibile, a quell’epoca, decantarne le stelle.

A volte, giocando d’improvvisazione, lassù
Si riempiva di luce accecante.

Guardava, distrattamente, come sempre
Già sapeva di guardare e non vedere.

Inventava poi i nomi delle costellazioni
Fingeva rêveries per conquistare.

E’ che la notte, lenta progressione
Raddoppia ciò che il giorno tace

Dormi, acquietati, dormi mentre
Il mondo domina

E’ negando che si chiama.
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scusate refusi e ripetizioni. Capita quando si mischiano Augé, Eluard e due bicchieri di merlot

il 12/05/2012 alle 18:48

grazie dell'esegesi eroma. potevi anche scrivere: bella, brava. ed ero contenta lo stesso.

il 13/05/2012 alle 17:47

chevvuoi, sono un tipo modesto...è l'unico difetto che ho

il 13/05/2012 alle 18:22