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Pubblicata il 10/05/2012
Come fatta di cera
la maschera s’è sciolta
al caldo attrito della vita
che al vero volto tuo
ha tolto l’inganno
dell’apparire doppio
e inconsistente.

Non assomiglia certo a un volo
questo tuo muoverti ingordo
che rende anche il razzolare
di un tacchino, dal culo spiumato,
una languida danza del cigno.

Ti è stato di vantaggio
nascere senza coscienza
trenta denari hai avuto dalla vita
in cambio di tutta
una vuota esistenza.

E con le unghie edotte
a procurare il male
graffi l’altrui pazienza
che l’urto dell’afrore tuo
sa compatire e sopportare,
turandosi anche un poco il naso,
non mancherà comunque il giorno
che strideranno invano
le unghie spezzate
contro la pietra dura
della cloaca nera
che ti sarà giusta dimora

e prima di quel giorno
meta del tuo freddo domani
mi chiederò, sorpreso:
chi sarai mai stata?
forse t’ho mai incontrata?
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certo sei proprio incazzato con questa "lei" che ti ha tolto tanto...ma quello che è evidente qui è l'inganno che hai subito...credo che è una osa che non si supera mai...un saluto caro sancho

il 12/05/2012 alle 21:17