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Pubblicata il 10/05/2012
Felicità raggiunta, si cammina
per te su fil di lama...

Un vuoto ha la memoria e nebbie d'ombra la cingono.
Ma sicuro l'animo e il pensare che lei c'era...
era del primo fior di fuoco il frutto saporoso,
crudele il tempo che avido trattiene il nome.

Si usciva allora al suono d'un trillo in giardino fiorito.
Ma io forse annoiato o semplicemente assorto al cielo
restavo alla finestra dell'aula vuota di respiri
ma rimbombante di strane voci ridenti.

Un delicato suono sconosciuto all'arpa
svegliò il mio mirare perdendolo in occhi di terribile malia.
Era lei dal timido volto di bocciuolo di maggio
sorridente cristalli di rugiada lucente.

Dolce in presa energica di mano viva mi invitasti al gioco.
Corremmo e ridemmo come passeri nel mattino soleggiato.
Poi prima che il suono del tempo ci riconducesse allo studio
sfiorare di labbra il vento morì soave in un bacio.

Oh come la mente ricorda emozioni...
No, non ti turbar Kalmia fiore unico amore,
è del mio percorso fino a te un ricordo
a cui la celebre forbice ahimè recise il volto.

(Ricordi cinti di versi-VII)
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grazie caro riccardo..un abbraccio a te, andrea

il 25/01/2015 alle 19:02