PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/05/2012
...E di lontano diradando lento
viene un suono di campana
quasi spento.

Versi d'una vita nascosta da nebbie.
Pallidi grigi di cieli infelici
sovrastavano valli dai sussurri infiniti.
Tutto uno sfumare di lento splendore...

Sguardo vagante in cerca di parole, sincere parole.
Splendeva nei tuoi occhi la luce al primo incontro
ma il tuo animo pareva ombra d'un mondo freddo,
abbracciante figure di falsi silenzi.

E quali sorrisi vidi morire al tuo passare
quando ancora stavi al giogo di amici strani.
Gesti e parole che volevano scacciare un dolore
invece ferivano deridendo persone.

Ma fu poi la sera della pioggia fredda
che ti trovai ai piedi d'un ulivo stremato di pianto.
Dimenticando grezze parole
tesi la mano a darti consolazione.

Forse il dono del giorno della natività passata
aveva lasciato nel cuore il tepore della speranza
e con un sorriso capisti chi sono gli amici,
chi oltre al ludico sole ti offre la luna della riflessione.

Stefano scompare il tuo volto nella mente,
ma il cuore ricorda il tempo passato
e il lieto rimembrare d'istanti felici illumina
il soffuso morire di campane un suono.

(Ricordi cinti di versi-IV)
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Dal grigio della nebbia fitta fitta
traspaiono cipressi
ombre nere
spugne
di nebbia.

.......

Saluti cari,
rom.

il 09/05/2012 alle 08:19

Felice che tu abbia ricordato la poesia
di Palazzeschi, non ne dubitavo...
Grazie del passaggio,
un caro saluto Romeo,
Andrea.

il 09/05/2012 alle 16:57

Ti ringrazio E cara, felicissimo del tuo apprezzamento.
Andrea.

il 09/05/2012 alle 16:58

senza un segno d'amicizia cosa siamo? Umanamente smarriti! Almeno tu ti contraddistingui....Bei versi profondi che meritano ammirazione. Un saluto.

il 01/06/2013 alle 20:09

Questa era una dedica/ricordo ad un amico, grazie per averla ripescata in quel lago che sono le mie parole....un saluto pure a te fabio, andrea.

il 01/06/2013 alle 20:12