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Utente eliminato
Pubblicata il 24/10/2002
E sono qui,
su questo marmo bianco
che porta un nome:
è il tuo, Amico mio.
Quì ti cerco
con gli occhi dello spirito,
ti rivedo bello,
forte,
affabile,
e rivedo
quel tuo sorriso,
e ascolto
la tua voce.
Ecco:
tu non sei più
qui sotto
nel gelo della terra;
i tuoi occhi
non sono più immoti,
il tuo volto
non più gelido,
le tue mani
non più ceree.
Sei accanto a me,
ed io
veramente ti vedo,
ed io
veramente ti ascolto:
Dove siamo?
Ricorda su: sul lungomare.
Si,
questo è il lungomare
delle nostre fantasie,
delle nostre fermate
col cuore pieno
di sentimenti
e la mente
di pensieri!
Vedi, Nick:
la luna
è alta nel cielo,
il mare
s'è addormentato
nel bacio lunare.
Qualche barca,
lenta,
passa.
Sono pescatori
che cantano,
e sembrano assorti
in un grande sogno.
Anche noi
andiamo come
in un sogno.
E le tue parole
sono lente,
e poi diventano
fioche....
E il sogno
sparisce....
Ah, Nick,
povero Amico mio;
invano
ti aspetterò
nelle notti di luna,
invano ti cercherò
sul lungomare.
Invano
ti cerco e t'invoco.
Tu
sei sempre quaggiù,
immoto,
perduto,
sotto questo marmo,
che serba
ciò che di te resta:
un nome e una data! (Nick - 28/07/01)
r.g.



Per dovere di cronaca e per non accaparrarmi meriti non miei, devo specificare che questa poesia non è mia, ma è stata scritta da FICKT, mio carissimo amico, che per problemi di collegamento col suo pc, non riesce ad inviare, ed io mi sono limitata a farlo al posto suo. Ciao R. - Sera





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5,0/5 meriti (1 voti)

Molto triste e bella.
Merita il massimo del voto.
La perdita di un amico è dolorosa e insostiotuibile in quanto l'amiciza, quella, è unica.
Ogni rapporto, infatti, siconnota di unicità per l'incontro di due soggetti. E quando uno viene fisicamente meno, il vuoto è incolmabile.
N.

il 24/10/2002 alle 12:39

E hai fatto bene Sera a collaborare con Fickt per l'invio a PH di questo bellissimo brano, dettato dalla intensa malinconia del cuore e dalla corrispondenza profonda d'affetto per l'amico scomparso, che l'autore esprime con grande calore e bellissima umanità.
Un caro saluto a te.
Max

il 24/10/2002 alle 15:10