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Pubblicata il 03/05/2012
Sotto lo scorpione pungola il cielo
la notte spira sussurrando un nome,
Kalmia.
Sotto il ciliegio dalle lagrime bianche
una falena vola tra foglie odorose di
salvia.

Saturno,
tempo miratore d'inverno che dorme,
contempla il tuo canto che colora la bruma.
Mani,
come leggera neve splendono alla luna,
accarezzando il silenzio s'adornano d'acanto.

Dolce la bocca si volge ad amare
roseo colore si posa a donare calore.
Occhi di luna nova accecano lo sguardo vagante
di chi perduto s'arresta alla sorgente d'una foresta.

Gioca con borea dalle fredde dita
mentre cicale morenti invocano la vita.
Crine di corvine piume affoga nell'infinito
profumando il prato d'irresistibile silenzio.

Kalmia fiore d'inverno delle terre lontane
generi malia d'eterno incanto.
Dormi alla luna che trema al tuo viso
posata tra le braccia d'un frassino divino.

L'amore ha il tuo nome
portatore di bellezza e dolore.

Kalmia, il cuore chiama Kalmia
e tutto diventa ricordo.
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....Un fiore insolito per una composizione
stupenda....
La bellezza porta sempre il dolore...
perché vorremmo amare oltre i confini
del nostro corpo ma soltanto gli Angeli
hanno avuto questo dono....

R.

il 03/05/2012 alle 08:44

particolarmente bello l'incipit, ma belle tutte le immagini, in degno affresco di bellezza lirica
Ciao
Lowen

il 03/05/2012 alle 10:56

Ti ringrazio dell'apprezzamento, e concordo con la tua visione sulla bellezza.
Però una cosa non comprendo, perchè trovi la kalmia insolita a questa poesia?
Un saluto a te Romeo,
fammi sapere,
Andrea.

il 03/05/2012 alle 15:28

Grazie moltissime Lowen, molto gradito il tuo commento.
ciao Andrea.
^^

il 03/05/2012 alle 15:28