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Pubblicata il 27/04/2012
Prati di pietra come l'infinto sprofondare del piacere
si stendono spegnendo la vita,
così come là, ove
l'abbraccio fra terra e sole
è il ricordo di persone sole...
Giardini freddi d'irreali colori pronti a svanire
alle prime goccie del grigio celestiale.

Ma anche se svaniscono i colori al pianto sconsolato
come ipocrite maschere
alla sentenza della realtà,
tra le foglie di grigio non nascerà mai un fiore
e dalle spire di metallo non verrà mai calore...
Tutto resta come è, tra polvere e dolore
di silenzi infiniti di anime perse.

Il conforto della luce non saprà colmare un vuoto
divenuto già pietra nera
trafitta dalle crudeli guglie del sole.
Grande il tremore vedendo del prato il grigiore
ma di più se è nel cuore che manca il colore...
Prati di pietra a perdità di spenti sguardi terreni
scrutatanti il vuoto d'animi mai più sereni.
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grazie, un abbraccio forte anche a te
ciao Reb
Andre.

il 29/04/2012 alle 15:20

Un altro grazie per la tua poesia, sento nei tuoi versi la linfa del tuo sentimento. Questo è già grande. Equilibrato il ritmo e anche un netto innalzamento del livello letterario. un abbraccio

il 23/10/2014 alle 00:24

esagerata...ti ringrazio...ti abbraccio,a ndrea

il 25/10/2014 alle 04:59