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Pubblicata il 27/04/2012
Il Re osserva solitario
dalle finestre delle cucine del palazzo,
abbandonato.
Non più un suono, non più una voce,
solo ricordo.
E mirante il reame
intona versi d'un canto alla compagna amata
che il tempo ha condotto nella notte adombrata.

Lontana Sibela giaci nel frastuono
del canto di cornacchie impazzite
ove giungesti
quando il silenzio vestito di morte
ti prese con sè
a mirare la natura della musica celestiale.
Ma di lugubri canti s'avvolge l'eterno inconoscibile
che persino il diavolo ha un trillo più dolce.

Si spensero le luci della serenissima conquistatrice
alla tua partenza che ruppe il cuore
d'un anima in pace con l'amore.
L'ombra avvolse il mondo mio
e con esso si spense la mia voce.
Ora canto per te un suono senza gloria
perchè l'unico onore vive nella mia mente
ove ancora tu ridi allegra e scherzosa.

Su scale d'avorio
ove luminosa stava la tua figura
resta la polvere d'una malinconica ballata.
Sibela musica della vita mia
spero che miri e rimiri il mondo che mi circonda
e che tra le minime e le massime cime delle colline
trovi la torre ove canta e suona
un Re solo per te.
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un disperato canto d'amore narrato con immagini bellissime forti, m'è piaciuta in particolare quel "persino il diavolo ha un trillo più dolce"
un caro saluto!
Axel

il 27/04/2012 alle 09:51

una rappresentazione quasi teatrale, decisamente d'autore!
Ciao!
Lowen

il 27/04/2012 alle 10:22

voli onirici di fantasie che vibrano pensieri alati

il 27/04/2012 alle 10:59

Ti ringrazio, rientrava bene nei riferimenti musicali...
un caro saluto pure a te
Andrea.

il 27/04/2012 alle 15:16

pensata anche così, in un certo senso.
Ciao Lowen e grazie
Andrea ^^

il 27/04/2012 alle 15:17

mi piacciono molto le tue parole...
grazie luna
Andrea.

il 27/04/2012 alle 15:18