Ora, vorrei dirti
Che possiamo mandare affanculo tutto
I baci della mamma
Le storie raccontate dalla zia
Le Petit Prince, Il Gabbiano Gionatan Livinston
Anche Rodari
Mi spiace, è che qui c’è poco spazio
Un po’ lo hanno tolto tutti
Tutti quelli che ti insegnano
Bontà loro, danno quello che hanno
Il padre ti insegna a rubare
Lo zio e i cugini il sesso
Non c’è spazio per chi non ha tempo
Il presente non è nessuno
Non la portinaia che pensa
Ai giovani imboscati nella cantina
Giocano sui vecchi materassi
Lei pensa alla fine giornata
la pentola che borbotta, il marito
Sul divano
E lei che sognava di andare in Inghilterra
Vent’anni fa e ora il figlio
Scappa in australia, gli piace il surf.
Quella donna con i capelli argento
L’ho vista preoccupata
Si parla di tumori, ma non lei, la figlia
E’ triste sopravvivere,
una tenaglia che serra
dopo, poi, chissà
ma ora non dormi, sudi di notte
e ti chiedi quando finirà.
Si parlerà di retorica, lo so,
il mondo è una figura strana
un pleonasmo.
Magari fosse un orgasmo.