PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/04/2012
Nel mirarti e rimirarti
come una pregiata statua antica,
il pensiero inspira il tuo profumo
sospinto dal Grecale vento mirato sin da Zante
e ispira la voglia di sapere, la voglia di desiderare...

Desiderare il tuo bacio che mai a posarsi verrà.
Rubbre labbra di incanto
carminio lontano,
d'amore e passione ricche
come uva saporosa,
come miele dolce ambrato
da sole fior d'amaranto.

Bramare il tuo abbraccio che mai ad avvolgermi verrà.
Radica senz'erica tra le spire.
Spoglia terra di colore vitale d'occhi tuoi.
Sensazione innavertibile d'un sogno sveglio.
Solo e silenzioso,
pensoso nel tuo ricordo.

Anelare ai tuoi dolci capelli corvini dal gineprino odore.
Fibre inebrianti di natura invernale.
Cielo dai grigi sfumati di corvi aleggianti
eleganti voli di sconsolatori canti
come il famoso verso che mai più sarà.

Vagheggiare per la soffice pelle tue ove trema il calore.
Di quegli istanti perduti in innocenti evasioni
ove moriva il respiro al piacere nostro
per l'infinita unione di due vite riunite.

Aspettare senza mai sosta una risposta mai detta.
Un sì senza voce d'un no con rigore.
Soave canto di fantasia sussurrata
come un piano che mai conoscererà il forte.

Sognare sotto la neve che m'avvolge fredda e stretta.
Nella stagione delle nebbie dalla vaga visione,
ove ancora si ripete il nostro gioco d'illusione
come il triste canto dell'inglese Nightingale senza amore.

Così penso,
mirandoti nel mio svanire per una via desolata
ove stante vaga una nebbia appena accennata
a nasconder l'oblio della fine dirupata
ove sprofonderò comprendendo ciò che sei stata.
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Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque

Venere.......
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Solo e pensoso i più deserti campi
vo comparando a passi tardi e lenti....
............

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Caro Andrea, che dire.....
Un giorno io e te potremo parlare
a viva voce....

Intanto per i saluti ti mando:

"Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea
Tornare ancor per uso a contemplarvi
Sul paterno giardino scintillanti,
E ragionar con voi dalle finestre
Di questo albergo ove abitai fanciullo,
E delle gioie mie vidi la fine."

E' uno sballo.
Bisognerebbe imporlo ai poeti del sito....

il 26/04/2012 alle 18:47

Ne sarei molto ma molto felice...
Grazie per i primi versi delle "Ricordanze" leopardiane sono ben accetti, mi sono sempre piaciuti.

Non sarei d'accordo con te nell'ultima parte...non si rovina la perfezione.
Grazie ancora un caro saluto Romeo.
Andrea.

il 26/04/2012 alle 18:54

si in essa confluiscono tutti elementi di mie vecchie poesie, però sono parte di una sola cosa... me stesso.
Grazie reb, felice del gradimento, un saluto caro caro
Andre.

il 26/04/2012 alle 18:55

ti ringrazio dolce E.
Un caro saluto a te
Andrea.

il 27/04/2012 alle 15:15

così rotondeggiante in accurati accenti aulici
ti sorrido

il 29/04/2012 alle 11:30

grazie...
ti sorrido e saluto Lù
Andrea.

il 29/04/2012 alle 15:19