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Pubblicata il 21/04/2012
Vago non ho meta.
La mente assente scansa la realtà e pensa...
pensa alle parole tue pronunciate
nel solito sorriso che il mondo accende,
nella solita voce che rallegra la vita,
nella solita espressione in cui annega il cuore.
Anche il cielo sembra voler seguire l'umore
e della sua bianca azzura luce fa spento grigiore.

Tiepido e dolce
non carezza più il sole,
ma freddi e lontani raggi stende sul volto.
Lo guardo e riguardo pensando e tremando.
S'offusca piano e muto
in rifugi di nuvole stanche.
Stanche del cielo stanche del mondo
e della loro rabbia fanno mite pianto.
Instancabili e incessanti lacrime
piovono sul viso perso nel logos
e nel loro dolce gocciolare
riempino la bocca d'amaro mare.

Verrà l'estate ha detto la tua voce...
con essa partirai e con te la gioia.
Come saranno i tuoi occhi nella terra nova
che tant'ami e tant'amo?
Aspro e forte m'apparirà il mondo
nel suo picchiare alla porta d'Amore.
Come saranno le tue parole nella vita nova
che tant'aspetti e non tant'aspetto?
Spento e vuoto mi parrà ogni canto
d'augelli stridenti nel cielo arido e terso.

Partirai all'inverdire dei campi
di fiori e girasoli che abbasseranno il capo.
Qui solo mi lascierai
in compagnia magari del papavero
colt'oggi sotto la pioggia.
E vedendolo ogni giorno
ricorderò malinconico innamorato e assorto
la delicatezza vellutata delle tue rosee labbra.
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E' tua..come non riconoscerla? il tuo lamento, la tua tristezza, parole pacate..lirica intensa.
un caro saluto
ninetta

il 21/04/2012 alle 15:52

Grazie ninetta cara, ti abbraccio
Andrea.

il 21/04/2012 alle 17:29

Mi commuove questa, tua caro Andrea, sono trascorsi diversi anni da quando l'hai pubblicata, e su Un'altra piattaforma mi giungono tue nuove che mi preoccupano.

il 21/05/2021 alle 19:43