PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/04/2012
Tremare e impallidire
di labbra a baci di sale
mentre pesante il rosso sale.
Fuggire e mirare
di occhi in rassegnati orizzonti
lì dove paiono bui anche i monti.
Credere e pensare
di menti accostate al silenzio
durante la raccolta di foglie d'assenzio.

Spegnersi e placarsi
di pianti a voci calde
accarezzanti mani in dita salde.
Perdersi e lasciarsi
di braccia amiche
che cadono come alla falce le spiche.
Rassegnarsi e consolarsi
di cuori solitari
alla certezza che per loro non brilleranno fari.

Crescere e comprendere
di attimi diventati ricordi
da conservare anche se di suoni sordi.
Sentire e chiamare
di voci in cerca d'amore
al cupo rimbrottare del mare dal nero colore.
Sedere e leggere
parole su fogli sparsi
di anni lontani vissuti amati e dal tempo arsi.

Acquietarsi nella calma
d'un muto canto dall'astrale voce
che ci legherà oltre là ove dolore non nuoce
ne trita e grida alle orecchie dell'alma
mentre ci si risposa all'ombra solare d'un noce.
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Anche ninomario ha un noce nel giardino....è terapeutico.
un abbraccio
ninetta

il 21/04/2012 alle 15:57

felice per lui...
io non ho un noce in giardino ma c'è ne uno nel parco vicino casa.
Ciao ninetta ti abbraccio
Andrea.

il 21/04/2012 alle 17:30