Nel bell’ade umìle t’incontro
scoscese si fan le gambe tue
nel porger l’ala del novo antro
e’l volteggio fra noi è tenue
sfavillante frullio incessante
dondolio, e mi sospir l’ave
dei sogni miei, oh viandante
oh straniero, sulla buia nave
di meriggi in codesto mare,
sciolgo in te i miei miraggi
porto e faro di ogni oggi.