PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/03/2012
Ricordo quel giorno, tanto tempo fa, quando arrivai in questura. Tutti urlavano, c'erano dei tipi in manette che sogghignavano. Pensai "forse ci sono abituati", vedere un uomo ai ferri mi fece male al cuore..."Come animali", mi dissi...La sera stessa volevo dare le dimissioni. E preparai anche la lettera..Sarebbe stata una scelta approvata dalla mia famiglia, e questo mi fece desistere, e resistetti...La mia famiglia...Mio padre professore di storia, mamma pittrice, perennemente distratta, e con la testa fra le nuvole. Nonostante il lavoro che ho scelto penso di somigliare tutto a lei. Quando scelsi la mia strada dovetti lottare per farmi capire, e non ci riuscii..Alla fine mi impuntai, e basta..Mio padre, fieramente democratico, divenne quasi violento, lui, così pacato...Urlava per casa" Un figlio fascista, un figlio fascista"..Ma io di politica non mi interessavo. Pensavo che la politica fosse il luogo ideale per dissimulare le passioni, che spesso sono poco nobili.In genere prevale quella, poco nobile, per il potere, soprattutto oggi, mascherata dall'arte della mediazione. Nessun politico ha una bella faccia. Mi annoiavo a morte, dicevo, a casa, a scuola, con gli amici. Chi erano tutti, ed io, chi ero? Mi sentivo perso, smarrito, inutile...Possibile che la vita fosse solo questa? Solo ora ho capito che forse non bastano mille vite per capire chi siamo....Ogni risposta porta con sè altre mille domande...Avrei dovuto fare il professore, come mio padre, insegnare un sapere già digerito da altri, darlo in pasto ai giovani per spegnere sul nascere ogni anelito spontaneo del cuore? Sono anarcoide lo so, mi direte "ma come, un poliziotto.." ma l'abito non fa il monaco, questa è una grande verità, e poi questa una storia strana...Ricordo un amico di famiglia, il dottor Supplizi..Curioso il nome vero? Ci sarà un nesso, ma molto nascosto..Una sera si parlava di storia, dell' avvenire delle scuole, della democrazia...Io dissi, con tutta la mia forza "preferisco Otello, che aveva un cuore vivo, che palpitava, a tutte queste chiacchiere! Lei un pallone gonfiato..."Ricordo il biancore del suo viso.Gli cascarono gli occhiali, il labbro inferiore tremò dalla rabbia. Guardò mio padre, che divenne giallo. In quel momento fui felice, non per l'esibizione, che mi costò cara, ma per aver visto in quell'uomo un accenno di vita. Avevo 16 anni. Mio padre si rassegnò ad avere un figlio pazzo. Accettò come un vero cristiano, lui che era ateo, il destino crudele, e si chiuse in se stesso, quasi senza piu' rivolgermi la parola. Potevo finalmente progettare il mio futuro, senza piu' ostacoli. Studiai legge. Feci il concorso. Diventai ispettore
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bene, hai dipinto la genesi di una scelta, sono curioso di vedere il prosieguo.
Un caro saluto
Ax

il 27/03/2012 alle 20:02

I padri facevano così una volta .. potevano permetterselo .. ma adesso .. possono solo dire .. fai come credi e buona fortuna ..
ma la tua storia è bella e interessante
un caro saluto
atechesei

il 27/03/2012 alle 21:07

bella la storia che racconti...che peccato doverla leggere a pezzetti. Continuerò a leggerla a puntate, ma non vedo l'ora che finisca per rileggerla tutta assieme.
mi aspetto qualsoa di eclatante....non chiedermi il perchè, ma sento la tensione emotiva salire...
sei bravo, l'ho già detto alla I puntata, ma repetita iuvant, no?
ti abbraccio
eos

il 27/03/2012 alle 21:35

un esperimento. Non ci sarà un altra puntata..grazie ax per la tua attenzione
ti abbraccio

il 27/03/2012 alle 21:45

grazie per la tua pazienza ed attenzione..ciao

il 27/03/2012 alle 21:47

ho fatto due puntate se no occupavo da solo la pagina intera di PH...no eos, non ho un altra puntata...come ho già detto mi sono voluto immedesimare in un poliziotto particolare, ma in realtà alla fine ho parlato di me, e questo forse non va bene, forse l'ho fatto troppo...E' difficile spersonalizzarsi in prosa, ma per raccontare storie d'altri è forse necessario...grazie veramente per la tua pazienza...un abbraccio anche a te

il 27/03/2012 alle 21:52

finita?! ...continuala, è bella e appassionante...e poi che male c'è se più o meno di te? un pò alla volta il tuo poliziotto vivrà di vita propria, ne prenderai le distanze...è troppo breve perchè abbia potuto farlo.
una lettrice sicura già ce l'hai.
ri-abbraccio
eos

il 27/03/2012 alle 22:00

sei molto cara eos...vedrò..grazie ancora

il 27/03/2012 alle 22:59

Continua arturo la storia del poliziotto è affascinante,
vai io ti leggerò con grande piacere.
Ub bacio Marygiò

il 28/03/2012 alle 17:14

per il momento è finita qui, poi chissà..grazie ancora cara Marì

il 28/03/2012 alle 17:48

condivido il totale disinteresse verso il mondo politico. questo ispettore mi sta già simpatico

il 29/03/2012 alle 11:14

grazie Path

il 29/03/2012 alle 16:43

hai doti di narratore e arrivi perfino a compiacertene con il dottor Suppizi... perdonabile, quando il poliziotto è così caro e lontano da quello che metti in azione nella vita. hum ha detto Vernòn = ci sarà pure un po' di buon senso in questo giovane sognatore ispettore. by rich.

il 30/03/2012 alle 08:52

ho capito che scrivendo racconti lo sforzo che bisogna fare è spersonalizzarsi..per quanto possibile,perchè poi qualcosa di tuo ci va sempre...devo rileggermelo con calma, devo dirti che mi ha spossato, e non so ancora perchè..ti ringrazio tantissimo mia cara

il 30/03/2012 alle 20:01