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Pubblicata il 22/03/2012
Dopo anni torno a riveder questo luogo amato

dove dall’alto dalla costa tra i verdi boschi

felice tu scorgevi l’ansa del Ticino, del leccio

i profumi del castagno delle felci dei mughetti

nel vento respiravi forte e da giù sentivi venir

della lodola il canto lieto il gorgheggio dei merli

dei fringuelli prolungato dei tordi dei ravarini

il cinguettio ch’a quei faceva poi eco in lontananza

quello ripetuto e ritmato cucù cucù cucù del cuculo:

struggente il ricordo la nostalgia pur tanto forte.

Tutto cambiato qui intorno e in parte cancellato

non più lì il vecchio castagno dal maestoso fusto

che sul ciglio della strada qual sentinella guardia

faceva alle campagne quel tempo andato di mio nonno

quelle campagne dai filari lunghi e nell’autunno

di macchie ricchi di grappoli dai colori intensi accesi

ai quali i ciliegi lì presso davan loro amica compagnia

e a metà giugno poi avanzandoli con vellutati dolci

rubin frutti in quella nelle stagion correnti tavolozza

cangiante di colori, non più la stradina polverosa

che quelle divideva percorsa spesso di corsa

con la bicicletta ch’allora accompagnava

quella mia perduta come l’amato luogo giovinezza.
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2012: da Motta Visconti (MI)
il Paese delle mie radici, di mia Sorella e dei miei amati Genitori.
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bellissima rusticus...
il loco natio dona sempre dolci ricordi
e un po di tristezza quando ci si torna
ciao
Andrea.

il 23/03/2012 alle 14:55

del tuo dir io ti ringrazio
o valente giovin nel rimare

così dice il vecchio rusticus
che poi porge i suoi saluti

cordiali saluti e sinceri complimenti per il bel rimare

il 23/03/2012 alle 15:03