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Utente eliminato
Pubblicata il 20/03/2012
Non più oggi nel giorno caro del mio caro Santo

come un tempo del mio tempo andato e antico

giorno grande di festa e di già annunciata primavera

ma in un sabato normale anonimo pure feriale

è sfrecciata ier l’altro da Binasco sotto i miei occhi

la Sanremo:cicli lucenti metalli speciali leghe

ultramoderne pochi chili rispetto ai grevi da spinger

fardelli del passato, maglie multicolori scritte tante

variopinti tessuti seta lucente aerodinamica pure

non più quelle scritte sole Bianchi Legnano

Bottecchia Willier Triestina Atala su di una lana

umile grezza tessuto vile impregnato di sudore.

Nel veloce avanzante gruppo nuovi giovani campioni

del pedale alcuni sconosciuti o quasi invano ho così

cercato lì come per magia Bartali Coppi Girardengo

Binda Merckx Van Looy Fignon Minardi con Petrucci

Kelly Bobet Privat Poblet e il vecchio Poulidor, invana

di questi antichi noti visi la ricerca che so sapevo

di tra lor molti come già in fuga solitaria partiti

un giorno in vol fuggiti da un Turchino immaginario

personale per raggiunger quel traguardo comune

luminoso il Cielo sì lontano nella corsa della vita

dal traguardo un tempo familiare di via Roma oggi

cambiato ch’al vincitor e al gruppo non più sorride

della Primavera la mormorea effige qual primavera

spenta degli anni miei così come con voi fuggita

nella corsa delle mie stagioni quella mia per sempre

imprendibile ratta e veloce cara perduta giovinezza.
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