La storia è un lungo nastro di sangue su cui marciamo da secoli.
I nostri piedi sono palle di cannone,
le nostre dita sono canne di fucile.
All'improvviso
c'è cresciuto un rivolo di petrolio dentro al cuore.
Serviva a farlo battere.
Quando vedemmo Tripoli smettere di bruciare,
e il sangue seccarsi al sole davanti alle moschee,
e il Porco finalmente stuprato dalla folla affamata,
ci si bagnarono le mutande.
Le arterie dell'Europa ritornavano a pulsare.
Poi piangemmo lacrime di inchiostro.