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Pubblicata il 11/03/2012
E' evidente lo sfasciume del lago
alberi coricati
quasi sradicati
dove corvi impossibili
cantano
un canto stonato
penso alla luna
che si affaccia tra i rami
sale un vapore, la sera
che è nebbia al mattino

Sei tu che chiami
e quasi mi riporti alla vita
guardavo i gerani
sul davanzale
ancora rossi
specchiarsi nei vetri
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immagini liriche molto penetranti, toccano e suscitano visioni...
UN abbraccio
Ax

il 11/03/2012 alle 14:12

mi ha colpito vapore nebbia ch'è persona che chiama e quasi ti riporta alla vita, bello, rich.

il 11/03/2012 alle 15:40

ritornano spesso nei tuoi versi immagini che evocano paesaggi spettrali e misteriosi dietro cui "naufraghi"...poi il richiamo alla realtà, alla vita, che senti distante, come se un vetro trasparente e spesso te ne separasse.
molto bella. Mi piace.
ti abbraccio
eos

il 11/03/2012 alle 16:01

bellissima, vera poesia.
ninetta

il 11/03/2012 alle 22:32

sei molto gentile ax..grazie, un abbraccio caro

il 12/03/2012 alle 17:46

grazie mia cara...ciao

il 12/03/2012 alle 17:47

Si, per me è sempre stato così, tanto che quando torno spesso faccio fatica a capire dove sono...grazie eos

il 12/03/2012 alle 17:48

un sogno ad occhi aperti, è sempre un sogno..grazie reb

il 12/03/2012 alle 17:49

grazie ninetta, troppo buona
ti abbraccio

il 12/03/2012 alle 17:50

Due strofe così diverse da sembrare contrapposte. Da una parte il sogno torvo, spettrale; dall'altra il calore di una voce ed il colore della vita. Note diverse di un unico spartito. Ciao, Fabio.

il 17/03/2012 alle 16:38

in fondo sono la vita e la morte, sorelle divise dalla nascita, che in me ancora si contrappongono...grazie Fabio

il 17/03/2012 alle 17:46