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Pubblicata il 21/10/2002
Voglio fuggire
dalla mia triste
anima
non voglio avere
null'altro che
il cielo spalancato
sopra di me..
Voglio fuggire
dalla mia triste
anima e raggiungere
i confini stellati
ove la luce, calda
si espande e cresce
all'infinito...
Io sono cio' che
piange
cio' che grida,
cio' in cui si rifugia
l'inganno, l'ombra
insicura del tramonto
Il canto che si spenge
nel nulla della vuota
clessidra.
Dalla mia triste anima
lasciatemi andare via..
Di nuova ferita
lasciatemi gridare,
di rosa versata,
di lacrima tradita.
Voglio uscire
dalla mia triste anima
per non avere piu'
un'anima
in cui celare
il mio dolore.
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i momenti tristi sono come le foglie..passano col vento della sera..In bocca al lupo ..e un grande bacio..LL

il 21/10/2002 alle 17:18

I tuoi versi mi riportano alla memoria il titolo di un articolo apparso su un quotidiano di circa 40 anni fa: "Fuggire dalla vita o da se stessi?".
E' l'interrogativo che ciascuno si pone almeno una volta nella vita, l'ansia di operare quella dicotomia del corpo e dell'anima che, erroneamente, riteniamo una via di salvezza; ma è solo una fuga.
Comunque, anch'io condivido il tuo pensiero e lo sento assai vicino al mio.

il 21/10/2002 alle 18:17

si vorrebbe, Lupo, essere diversi in una vita diversa...ed a volte sentendoci impotenti ,errando, si vorrebbe fuggire tutti e tutti...ma lentamente cio che della vita e' bello e puro riprende il sopravvento..e torna il sorriso e la speranza di riuscire a cambiare, cambiando per primi noi stessi...Ciao..Ll

il 21/10/2002 alle 18:36

Poesia triste: forse un po' troppi vocabili ripetuti.
Segno che l'hai scritta mentre provavi queste ferite dell'anima.
N.

il 21/10/2002 alle 23:11

si..quando il cuore si disgiunge dalla mente, non e' perfezione ma solo passione..Ciao e grazie

il 23/10/2002 alle 12:43