Le vertebre scosse
da un rigo di ciglia,
riavvolgo le mani
nel vecchio drive-in.
E mi tocca concederti
più di una scusa,
ora che scappi
in balia del costante
tremore.
Ma tanto torni,
come il ciclo di questo
carnevale, esaudendo
i tuoi balzi di gazza
ferita, ti perderai
nell'ovvietà
dei portoni socchiusi.