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Pubblicata il 04/02/2012
Vagando senza ho visto un gigante
sedersi all'ombra.
Tra le sue grandi e calde mani
ho ritrovato il tepore perso nel tempo.
Ma nei suoi occhi brillavano lacrime.
Perchè era solo,
senza qualcuno al mondo che lo capisse,
senza qualcuno nel cuore che lo confortasse,
senza qualcuno nella mente che gli desse ricordi felici.
Insieme abbiamo scavato negli sguardi
della gente che passa,
indifferente.
Insieme abbiamo scrutato l'infinità del cielo buio
in cui sussurrano le stelle,
amiche care.
Il gelo è giunto inaspettato
e ha portato con sè i respiri.
Forse nel vento troveremo il conforto sperato,
mentre al mondo non resterà
che un corpo freddo s'un piombo caldo.

A. Gaudenzio
(Viaggi dentro l'uomo)
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bella, nella solitudine di chi è solo. ciao Andrea a presto.

il 04/02/2012 alle 15:54

Grazie a te amico, felice del gradimento, alla prossima lettura
Andrea.

il 04/02/2012 alle 16:06

Il vero gigante non stà nell'uomo piccolo ho grande che sia,ma nel suo essere.La gente apparentemente non ti osserva,ma sott'occhio ti vede e capisce pure se quel gigante è forte oppure
un gigante debole.Il gelo è giunto inaspettato e stare fermi ad osservare le stelle, porta all'infinito.
Ciao Andrea,forse uso dei commenti inn'apropiati
ma se mi viene cosi lo dico. ALDO.

il 04/02/2012 alle 16:40

Scusate nell'inizio manca una parola
il verso giusto è:
Vagando senza conforto ho visto un gigante.

Scusate ancora,
grazie dei commenti e un saluto
Andrea.

il 04/02/2012 alle 16:48

Non trovo i tuoi commenti sempre leciti, e ben posti.
Concordo con ciò che hi detto, hai colto a pieno ciò che volevo dire.
Un caro saluto e abbraccio
Andrea.

il 04/02/2012 alle 16:49

Ricambio fabio,
sempre felice del passaggio
un caro saluto
Andrea.

il 05/02/2012 alle 17:59

e la bambina? ti ricordi la canzone di Ron? viaggio dentro l'uomo, sì, mi ha colpito "Forse nel vento troveremo il conforto sperato" e da lì fino alla fine,
continua a viaggiare, gaudì, rich.

il 06/02/2012 alle 09:48

in fondo siamo tutti soli, l'incapacità o impossibilità di comunicare ci rende tanti mondi che si sfiorano ma non si incontrano mai davvero.
struggente...mi hai ricordato un brano letto tempo fa: la solitudine del Minotauro.
ti abbraccio
eos

il 06/02/2012 alle 10:33

Non la conosco la canzone, mi è sfuggita questa...
ci darò un'occhiata.
Continuerò a viaggiare scrivendo ciò che vedrò.
Un abbraccio a te cara rich
Andrea.

il 06/02/2012 alle 20:24

Interessante, da dove è tratto il brano, mi incuriosisce.
Grazie del sentito commento,
un caro saluto
e forte abbraccio
Andrea.

il 06/02/2012 alle 20:25

è un brano tratto da "La casa di Asterione" di J. Louis Borges...molto bello.
ti abbraccio
eos

il 06/02/2012 alle 21:45

oh grazie dell'informazione, lo cercherò,
sempre bello apprendere nuove cose, e poi mi piace leggere.
un saluto eos cara.
Andrea.

il 06/02/2012 alle 21:54