PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/01/2012
“Tu bastardo, no no no, no bastardo …. Si invece, chi non lo è, cosa, chi cos’è dov’è.
Tu dove sei perché, perché, mi hai lasciato,
lasciato, cosa, casa, cosa fatto hai?
Bastardo, non sei amico, sei fiele, sei fiele, belva
belva, maligno maligno, no….
No… non son pazzo, lui si lui eccomi si lui era pazzo…..
Chi sai chi quello che l’ha fatto, il matto fatto, fatto
lasciato, misfatto, distratto…”
“macchia, macchia, rossa sozza, rossa sozza macchia….
L’hai fatto, quando, quando, l’hai fatto l’hai fatto…..
No son io sporco, lercio ,consunto, lercio, sporco, peccato, peccato….
Tic tac l’orologio batte, tic tac tacchete tacchete, si
avvicina, è l’ombra, l’ombra, perchè ,non l’ho fatto non
son stato…. Papà…. Papà… mamma….mamma…
morto morto cammina cammina, non marcisce marcisce….
Sangue sangue, notte notte notte vieni vieni…..
Bastardo tu tu , dove dove dove, lì guarda guarda, è lì è qui,
io tu tu io solo uno, due uno non srò tuo, mai
mai… è l’ombra arriva no …. Non posso…. Resisto,
ha male male, punge punge….
Dove vai dove vai, sei sei sei….. shhh.. ”
“Mostro, mostro, ah belva nera, ombra ombra,
mostro mostro sangue, sangue….”
“…. A…. b ….. c…. ….d…..shh….”
-Dottore mi dica come sta Morfeo, è tornato in sé
ha saputo far fronte al trauma?-
-Signorina, non le mentirò sul fatto che il suo
amico è pressoché irrecuperabile, ha raggiunto un livello di
psicosi tale da non trovare la via del ritorno.-
-Che fare quindi arrendersi, ma che medici siete,
fate qualcosa, almeno ci posso parlare?-
-Si ma non otterà nulla, se non un incontro
spiacevole, però forse, lei che avuto un’importanza
fondamentale, nella sua vita prima di perdersi,
potrebbe risvegliarlo dal suo stato se pur per beve tempo.
Venga le mostro la stanza. Eccolo vede non fa
altro che scrivere lettere, il destinatario lo conosce solo lui.
Ah la avverto, non parlerà subito con Morfeo, lei
cerchi di assecondare il dialogo con la personalità che avrà difronte. –
-Morfeo, ci sei, mi capisci, mi riconosci, sono
Teresa, so che si l’ultima persona che ti saresti
aspettata, ma quando tua madre mi ha informato
che eri qui mi sono precipitata, seppur con molta
paura, sappi che ci tengo a scusarmi, mai avrei
voluto ferirti, tuo padre mi ha costretto. So di non
meritar perdono, ma vorrei
parlarti comunque… Morfeo, Morfeo…-
-Teresa…. tu qui…. Che sorpresa… sappilo, non
potrei mai perdonarti, tu sudicia puttana, menti,
non ti ha costretto, meritavi di morire pure tu
come lui, ho sempre saputo che mi avresti portato il male-
-So di averti ferito però non è corretto trattarmi
così, cosa ti è successo, ti ho visto spesso
arrabbiato, ma mai hai avuto reazioni simili,
Morfeo, guardami…-
-Tu stupida puttana, non osare chiamarmi con quel
nome da pezzente, Morfeo è era un debole, mai
statoin grado di fare qualcosa, e tu, tu l’hai
distrutto, l’hai ingannato, sei stata peggio di suo padre-
-Chi sei, Morfeo, Morfeo…-
-Stronza non hai ascoltato, non sono Morfeo,
Morfeo è morto, è in una prigione da cui non potrà
mai uscire. Io sono l’Ombra, quella che sempre ha
seguito, quella che sempre ha visto, quella che
sempre ha dovuto provvedere-

continua...
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (2 voti)

questi racconti mi ricordano molti testi di cristicchi che io adoro..

il 23/04/2013 alle 02:06

ah sì lui è un grande...

il 23/04/2013 alle 02:07