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Pubblicata il 26/01/2012
Non neghiamo. Sentivamo arrivare la tempesta.
Già anni fa, quindi avvicinarsi, fino a oggi.
Ma non ci ribellavamo ai lampi,
all’elettricità nell’aria, alle città stantie.
Per strada mi urtavano, mi ferivano le gambe.
Nel sonno gridavo, ma chi sentiva?
Poi vennero i tuoni, le nuvole contro le nuvole.
Il pavimento tremava sotto i piedi,
ma non ci stupivamo.
I fulmini si fecero accecanti.
Le persone rubavano, tradivano,
si ingiuravano senza motivo
ma non ci stupivamo.
Ora la tempesta è proprio sopra fra di noi.
Chi crede ancora nel futuro?
Pure il vecchio olmo nel mio giardino
si è spaccato in due.
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bella e reale brava ciao

il 26/01/2012 alle 17:18

bel tema, bel finale, ho gradito molto: "Ma non ci ribellavamo ai lampi,/ all'elettricità nell'aria, alle città stantie", rich.

il 26/01/2012 alle 22:35

dolce swa... che dirti? credi, credi, credi.

baxi, dª

il 27/01/2012 alle 08:45

grazie! un abbraccio,

il 27/01/2012 alle 08:49

e io ho gradito molto il tuo commento...

baxi, dª

il 27/01/2012 alle 08:50

aspettiamo il lampo dal paradiso che squarcerà la terra
permettendo ai demoni di riprendersi il loro inferno......bella, mi ci vedo un po dentro.

il 27/01/2012 alle 08:54

grazie dritto. aspettiamo, ma sono ormai incredula. questa situazione mi destabilizza. ieri sera ho pianto pensando alle vittime della Concordia, ai camionisti morti per uno sciopero, ai supermercati vuoti. mi fa una tristezza pensare a come abbiamo sciupato il nostro paese. poi ho messo della buona musica e ho ballato fino a stremarmi.

ciao, dª

il 27/01/2012 alle 09:07

coscienza civile, umana, unita a sensibilità...piaciuta tanto

il 27/01/2012 alle 20:23

Grazie tenero Arturo!

il 28/01/2012 alle 07:47