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Pubblicata il 24/01/2012
Nell'intensità d'uno sguardo
c'è l'infinito profondo-
A descrivere la mia vita basterebbe il capoverso d'un libro,
per quanto essa sia stata vuota e immersa nelle medesime costanti:
sesso, furti, droga e illusioni.
Di solito i bambini apprendono tardi la natura del sesso,
e per quanto la loro curiosità li spinga a domande:
"Come nascono i bambini?" loro restano nella pia illusione
che i genitori donano per proteggerli.
Non fu così per me, all'ottavo compleanno vidi cos'era il sesso.
Era una notte calda, avrei dovuto dormire
ma la gioia della giornata finita mi pungolava il cuore,
lasciandomi sveglio con un sorriso di felicità.-
Felicità, un vecchio ricordo.
-All'improvviso sentii degli strani rumori,
un battito metallico dalla stanza accanto,
respiri ansimanti scivolare lungo il corridoio,
eco di ridolini soffocati per nasconderli alla sera.
Curioso lasciai la camera dirigendomi verso la culla dei suoni,
la stanza dei miei. Aprii la porta giusto un filo,
per vedere senza essere visto.
Mia madre nuda col seno pendente
sul peloso petto d'uno sconosciuto,
uno scontro di bacini cui seguivano soffocati gemiti.
Volli subito andarmene per dimenticare la visione,
ma il destino beffardo ha sempre delle pedine
da giocare al giusto istante, infatti un urlo si levò dalla stanza;
mia madre giaceva inerme, stronacata da un infarto.
Chiamai mio padre dicendogli dello strano incontro di mamma,
della fuga dell'uomo sconosciuto, e dell'incidente di mamma.
Quando papà arrivò dopo avermi dato uno schiaffo,
perchè avevo visto,
attese qualche ora osservando il corpo immobile.
I paramedici dichiararono la morte per arresto cardiaco.
Dopo pochi anni, vissuti picchiandomi e bevendo, papà si risposò,
lei era una donna strana ne bella ne brutta,
solo donna con occhi magnetici.
Fu forse la persona con cui ebbi il rapporto più intenso della vita.
Fummo insieme vittime, isolati dal mondo,
e più tardi amanti. La prima volta piansi,
nel suo sguardi rividi mamma.
La seconda cambiò, la lussuria si insinuava,
e lo sguardo era la fuga verso un mondo infinito,
la realizzazione d'un desiderio.
Ironico se non fosse tragico, mio padre ci beccò,
lei schiavizzata a vita e io in strada a soli 17 anni.

continua...
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sono poco presente in questo periodo..ma ti ho letto nelle tue ultime cose...sono certa che hai intrapreso un discorso interessante e non dozzinale..continua, ti leggerò...ciao, anna

il 24/01/2012 alle 12:48

it's only literature. spero.

il 24/01/2012 alle 13:13

tolgo il cappello ed accenno un inchino al tuo scrivere,molto piaciuta,complimenti.

il 24/01/2012 alle 13:30

caspita! Andrea ...continua.
ninetta

il 24/01/2012 alle 14:46

Ti ringrazio, e spero di leggere presto tuoi nuovi lavori, grazie delle letture, un saluto
Andrea.

il 24/01/2012 alle 18:39

grazie, così mi lusinghi, felice che ti piaccia, ma mai sarò bravo quanto te.
Un grande abbraccio, Andrea.

il 24/01/2012 alle 18:40

Yes, is only my invention.... ma c'è chi cose simili le vive nella realtà, è questo il problema.
Un caro saluto
Andrea.

il 24/01/2012 alle 18:41

Grazie, gesto altrettanto ricambiato, maestro dell'introspezione.
Un grande saluto, felice del gradimento
Andrea.

il 24/01/2012 alle 18:42

si continuo ed è uscita la fine, e presto anche la storia successiva.
Un grande abbraccio, saluti
Andrea.

il 24/01/2012 alle 18:43

questa mi ricorda invece L'isola di arturo della morante.. continuo a leggere! :)

il 23/04/2013 alle 01:55

....quello me lo sono perso come libro..della morante ho letto solo La storia...

il 23/04/2013 alle 01:56