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Pubblicata il 23/01/2012
Leggevo Gozzano
aprendo una mela
che ha troppi peccati.

Non ho mai visto
slittare la luna da una
lunga scarpata,
mai afferrato il capo
al maestro che odiavo.

Una volta ho conchiuso
un ceppo di agata che
risplendeva, timore di
fendere il sole o tradire
l'epica dei quaderni.

Leggevo Gozzano,
aprendo una mela
che ha troppi peccati.

Non conosco l'aria
indenne delle funi,
né i gomiti lesi delle stanghe
cadute.

Osservo i manici
andare avanti e indietro,
e i secchi sopravvenuti
alle brutali maree.


(Reduce dall'Amore e dalla Morte
gli hanno mentito le due cose belle!
Gli hanno mentito le due cose belle:
Amore non lo volle in sua coorte,
Morte l'illuse fino alle sue porte,
ma ne respinse l'anima ribelle. G.G.)
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