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Pubblicata il 18/01/2012
Fanciulle Fiore Ammaestrano Draghi

(Dita di polvere)

Traboccano le stelle
dal tuo notturno manto,
smeraldi e zaffiri
su nuda pelle di luna,
a pungere l’iride insazia
di bellezza e languore,
avvinto al seno di primavera.

(su forme evanescenti)

Smuove un richiamo
di luce rovente,
mano di muschio
che pone radici
nel cavo del petto,
dove il sangue rappreso
torna a fluire d’incanto.

(ricamano storie)

La spada snudata
ritrova il suo filo,
nella terra gaia.

(di vocali spoglie)
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Bella la magica atmosfera creata, saresti stato un grande all'epoca dei romanzi cavallereshi. intrigante anche questa sorta di intricare poesie, che io trovo collegate è voluto, o mia strana impressione?
Bravo,
Ciao
Andrea.

il 18/01/2012 alle 20:37

la forza, la potenza della bellezza, piu' che dell' amore....riesce a far fluire il sangue rappreso? Ma la spada dell' intelletto? E' fusa, con quella del cuore...è molto bella ax...ti abbraccio

il 18/01/2012 alle 21:16

ti ringrazio del bel commento, mi ci riconosco visceralmente in quell'epoca mitica...
Quanto alle poesie ogni tanto diventano incastro perfetto fra di loro, altre volte rimangono solo due voci che seguono un loro canto individuale.
In questo caso in effetti il risultato è che ci sono tre poesie... a seconda di come vengono lette... :-)
Buona notte!
Axel

il 18/01/2012 alle 23:07

La risposta è nel vento, e speriamo che sia sì!
Un abbraccio a te, caro Amico
Ax

il 18/01/2012 alle 23:08

Un'atmosfera tutta diversa in quest'altra poesia, la sento come un risveglio d'amore con quel sangue che d'incanto torna a fluire e quella mano di muschio che pone radici nel petto.
Bella tutta anche nell'incipit e nella chiusa, mi piace e mi complimento.
Un abbraccio e buona notte!,
helan

il 18/01/2012 alle 23:52

l'incanto e la purezza in queste fanciulle fiore che come le pietre preziose emanano fascino e bellezza e riescono a riattivare la circolazione in quel cuore dove il sangue non fluiva più, risvegliando la passione e la voglia di combattere con la spada snudata che ritrova il suo filo...
Un inno alla bellezza e alla vita.
Bella, bellissima.
saluti cari
ninetta

il 19/01/2012 alle 00:16

Un Cielo Stellato

Un cielo stellato invita il “curioso viandante”
a mirare e rimirare la volta celeste,
a guardare “in alto”, ammirato dal gioco notturno
di una notte pungente di primavera
che riveste di smeraldi e zaffiri
le forme evanescenti di fanciulle sognanti,
riflettenti nello specchio di luna piena la
bellezza e l’esuberante desiderio d’amore.

È l’Anima il vero soggetto idilliaco della lirica!
L’Anima che riflette e si riflette nel creato,
che continuamente accenna un moto e si ferma,
eppure avanza maestosa e meravigliosa
in un sempre più travolgente e stravolgente
cammino catartico verso l’unicità della Vita:
il Puro Amore!

discri

il 19/01/2012 alle 10:21

nel canto la rinascita dell'illusione, i sensi riaccesi nell'incanto della notte stellata, il corpo proteso a cogliere tanta bellezza.
nel controcanto l'inconsistenza del sogno, come guardare la scena che si svolge nel canto attraverso una lente che filtra il materiale che lentamente scompare e non resta nulla...mettendo in risalto l'assenza delle "vocali"( l'amore e il coinvolgimento emotivo).
suscita sensazioni contrastanti ma ugualmente forti, gioiose nel canto, di delusione nel controcanto, ma non saprei dire quale preferisco di più, perchè mi piacciono moltissimo tutte e due.
ti abbraccio
eos

il 19/01/2012 alle 10:22

Sì, certamente questa è una poesia più leggera, dove la fantasia crea i suoi miraggi più belli...
Ti abbraccio, ringraziandoti del passaggio.
Ax

il 19/01/2012 alle 14:43

Sì, carissima, hai colto bene il senso che volevo esprimere, lietissimo che ti sia piaciuta!
Un abbraccio
Ax

il 19/01/2012 alle 14:44

Certamente la tua sensibilità metafisica ha ben colto quel messaggio sempre presente, latente, a volte mascherato, che indaga l'anima pura e il suo percorso.
Ti ringrazio per le belle parole,
ti abbraccio
Ax

il 19/01/2012 alle 14:46

Grazie per la tua visione a didascalia della mia.
Devo dire che il controcanto è ambiguo, è sia positivo che negativo, può riflettere il tutto come illusione... o speranza di divenire...
Un abbraccio grato
AX

il 19/01/2012 alle 14:47

bella e medievale. bravo!

il 19/01/2012 alle 18:54

il titolo mi piace tanto.

il 19/01/2012 alle 18:55

grazie carissima!
Il contesto medioevale è comunque solo parte di una metafora per esprimere una sensualità rovente quanto velata...
Lieto che ti piaccia il titolo! :-)
Ciao

il 19/01/2012 alle 19:11

tutta una ricchezza naturale questa minifiaba medievale degna del mitico Axel(tra pietre preziose, luce rovente e spada smudata ci feriamo volentieri), rich.

il 19/01/2012 alle 23:11

grazie carissima, in qualche modo infatti questa poesia è legata ad una mia vecchia del 2004, "Il giardino delle Fanciulle-fiore", dedicata alla leggenda di Parsifal...
Ma attenta alle ferite di spada, se sotto sotto c'è un simbolo fredudiano... :-)
Un abbraccio cavalleresco!
Ax

il 19/01/2012 alle 23:20