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Pubblicata il 04/01/2012
Al mio docente mi chiamò così:Alice..
perché mi vedeva spensierata e felice,
vivevo una vita di battaglie
e non rammendavo più le maglie....

saltellavo tra i verdi prati
e sognavo principi armati,
che correvano le mille maratone
e il re a far da padrone...

della vita dei condottieri
che fan delle dame fieri,
la vittoria al loro cospetto
solo per andarci a letto....

poi Alice trotta felice
sopra a un gatto che le dice:
"non si può passar serratura
se la chiave non è di misura!

ora lei tiene le briglie,
è nel paese delle meraviglie:
ma perché il "Cavaliere" armato
non le fu mai donato?

fermi un attimo la favoletta,
la ragion lei se la metta....
che è più bello fantasticare
che un cretino replicare!

c.barux
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