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Pubblicata il 04/01/2012
Ho visto la mia fine,O una delle tante.
Seduto su una sedia mentre guardo il cielo nero freddo di stelle
Un sorso di vino, forse sa di tappo, due tiri di sigaretta e i cani del vicino che abbaiano. L'eco si fa strada, corre verso il nulla, l'erba neppure se ne accorge. 
Le macchine passano, insensibili. Storie che si inseguono o che mai si incroceranno. Uno sguardo su una vita sconosciuta. Ed Intanto i cani continuano ad abbaiare alle ombre. Ai rumori. 
Ripenso alla mia vita, due o tre ricordi da bambino forse. Qualcuno in più da ragazzo e adesso un presente che non sento.
Penso e ripenso, continuo a pensare mentre bevo un altro sorso di vino.
Ricordo la donna che mi ha lasciato, ricordo il primo giorno di scuola. Ricordo  la prima scazzotata, l'ultima. Ricordo la prima sigaretta, il primo bacio, la prima canna. Ricordo forse il primo amore o forse ancora non ho mai amato. 
Ricordo le sciate da bambino, i castelli di sabbia, i castelli mentali, i castelli di carta e i castelli senza dame.
Ricordo il primo tradimento, la prima volta che son stato tradito. Il primo cane. Il primo amico sincero. Ricordo il male che ho fatto, quello che avrei potuto fare e quel che invece non ho fatto. Chissà poi perchè.
E poi ricordo l'incubo e il dolore. Il freddo dell'inverno e gli schiaffi del vento.
I pugni nello stomaco, i sensi di colpa che picchiano duro come pugili professionisti. I peggiori, quelli per i quali vorresti una risposta. Un'ultima goccia di sangue per una sola parola. Ma invece nulla e la consapevolezza si abbatte come un onda sulle mura di una nave. Altro che gabbiani bianchi e liberi. Ancore di piombo e rabbia, soffocanti come serpenti ti trascinano negli abissi. 
Mi verso altro vino, guardo l'orologio e ritorno a guarare le stelle.
Sbuffo il fumo sulla tastiera, e mi guardo attorno. Adesso c'è quasi silenzio.
Lancio la palla al cane, non sa che sarà l'ultima volta.  Mi spiace salutarlo, sentirà la mia mancanza.  L' ho amato come un figlio, come penso sia giusto fare. Viziato e coccolato. Picchiato e perdonato. Amato.
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Un pessimismo che si risolve nell'ultima parola liberando una luce di tenerezza.
Piaciuta, ciao
AndreaG.

il 04/01/2012 alle 18:45

Anche se con un bel pò di ritardo...Grazie mille andrea!

il 19/10/2012 alle 15:30