PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/12/2011
Cellule morte in un rigo di sangue
Triste allegria comprata dai pusher
La luna che brucia cuori caldi di passioni
sdraiati sulla sabbia col cantare del mare
Cupido ubriaco che tira frecce a caso
qua e là per il mondo
E ci ritroviamo a guardare nel web
Cinquantenni tettone
che si scopano un cane
o un cavallo
Vecchi panzoni dagli occhi vispi
che si inculano diciottenni belle come modelle
e poi galline
o capre
imbarazzate nel non capire la situazione
Giuda si toglie la corda dal collo
e grida di fregarsene
verso il cielo
Trenta denari
e una puttana che l’aspetta a gambe aperte
Il piacere nella vita
o la paura di dover pagare il conto dopo di essa?
La confusione compone pensieri nelle nostre teste
Lo zio buono
che si versa dello sciroppo di fragole sul cazzo
e poi regala un lecca lecca alla sua nipotina
che ingenuamente e istintivamente
prende a solleticare con la lingua
la sensibile parte
fin che la perversione e la pazzia
schizzano fuori dal suo corpo
Angeli dalle bianche anime
crocifissi da perfidi demoni
dal largo sorriso
Campi lontani nella coscienza
dove passeggiano i bei ricordi passati
Spinelli
pizza e birra
mentre i venti anni
sgocciolano sotto i trenta
Le zanzare si accoppiano in un sensuale tango
sotto i lampioni nelle buie vie
Donne con buchi da venticinque euro
e trans da cento euro a porcata
su letti in raso
col naso bianco
Il fiume che scorre verso il mare
come la vita
scivola vizio dopo sfizio
verso la quiete morte
La rossa con i denti larghi
punta tutto sul rosso
sensuale dentro un aderente vestito da sera
che le copre a pelo le mutande
La pallina gira sui numeri e si ferma sul nero
Lei
scola il bicchiere di brandy
e getta lo sguardo sul tipo che gli ha fatto l’occhiolino
e gli ha tastato il sedere con disinvoltura
increspa leggermente le labbra
e gli carezza la patta dei pantaloni dicendogli
-:Sono rimasta al verde mio principe azzurro:-
Geova che suona al citofono alle 8:30 di domenica mattina
per informarci che Gesù
è morto su di un palo da tortura
In chiesa ci inginocchiamo sotto la croce
pregando al perdono come fragili fiori
Un bacio a lingue intrecciate
con mani curiose
sotto i vestiti leggeri d’estate
Il lenzuolo di stelle che ricopre il cielo
Come
in una sognante fiaba
ad occhi aperti
Parole al vento
per farle volare lontano
Pensieri nella testa
per non sentirsi vuoti
E sogni nel cuore
in un soffio di realtà
misto ad utopie
Il tempo che scorre
e io che mi guardo le mani
per rivedere
tutto ciò che sono state capaci di fare
e di creare
L’oggi lentamente da il cambio al domani
Il futuro a pochi secondi
Eppure nulla sembra cambiare!
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fantastico... una cascata di parole in pieno volto. Mi piace molto... e mi ha fatto troppo ridere Geova che suona alle 8:30! Grande.
a presto
Jek

il 08/01/2012 alle 17:05