ti racconto la fiaba sui pornodivi portoghesi
che si fan leccare dai tori la cornucopia dei virtuosi membri
per generare appetizer alla moda
è così raro sentirti ridere,
un colpetto di tosse e la storia diventa follia
ridanciana col sorbetto corretto di rhum
e io coperto di lividi ormai tendenti all'aceto
costruiti come tante finestre per oscurare
un sottile velo con decomposti armonici
ma nel rhum sospetto fucilate e storie aspre,
nel cielo foderato di dolcezze rintraccio le
tagliole, ma non me ne curo:
faccio posto a Epicuro sui sedili
in pelle umana della mia voiture
poi la scena si popola di satrapi
(sul biancore delle gambe portoghesi puntellate al
cielo come ceri svenevoli
mentre si torcono nel gusto del dolore
portoghissime chiome nerolupo)