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Pubblicata il 27/12/2011
Spesso mi interrogo su chi realmente sono.
E le risposte che do’ a me stesso sono assai diverse e variano dal momento emotivo che sto vivendo e dal contesto nel quale mi trovo.
Eppure la risposta dovrebbe essere univoca e non condizionata dalle mie emozioni, né tantomeno dal mio raffronto con gli altri, perché io sono quel che sono a prescindere.
Tempo di Natale e dunque tempo del presepe.
Fra i tanti personaggi della rappresentazione storica della nascita di nostro Signore ce n’è una che tende a farsi spazio, sto scoprendo la pecora che è in me.
Già perché tutto quello che sono e la fede che vanto di avere, non sono merito mio, ma di un pastore che mi ha condotto da Gesù.
Quel buon pastore è mia madre che sin nella tenera età mi portò nella casa di Dio a fare il ministrante, cioè il chierichetto e da allora non ho più abbandonato la Chiesa, eccetto per il periodo dell’adolescenza.
Dentro un presepe grande rilievo hanno i Re magi. Ecco mi sarebbe piaciuto essere uno di loro, purtroppo il mio sogno svanisce perché le mie conoscenze astrali sono piuttosto scarse, anzi inesistenti.
A questo punto l’alternativa sarebbe quella di interpretare il pastore. Che discesa! Ma anche in questo caso devo ammettere che se io mi fossi trovato al loro posto non sono certo che mi sarei mosso per andare fino a Betlemme, a causa della congenita pigrizia e insofferenza.
La pecora, invece è il personaggio che meglio mi si addice, perché se non c’è qualcuno che mi motiva, io non mi muovo. Sono anche pecora perché non sono in grado di comprendere i segni della provvidenza divina (la Cometa).
La mia povertà spirituale è più simile a quella di un animale, piuttosto che a quella di un uomo di fede. Così ogni tanto, accadono dei miracoli che Gesù adulto compie nella mia vita e che io non sono in grado di vedere o di riconoscere dopo aver a lungo chiesto.
Già, nella vita non so chi sono, ma nel presepe di Dio conosco il posto assegnatomi.
Viva le pecore!
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non ho il tuo desiderio (la pecora in te) ma è un pensiero che nobilita a rovescio, che contiene la pazienza e la sopportazione così care al cattolicesimo. resiste chi ha fede in qualcosa, e tu hai scelto, nella coscienza non sei stato da meno di nessuno. ecco perché ti faccio i miei complimenti, rich.

il 27/12/2011 alle 15:15

bè è raro vedere tanta umiltà..tutto questo ti fa onore Fabio...un saluto

il 27/12/2011 alle 23:03

Più consapevolezza che umiltà. Ciao, Fabio.

il 28/12/2011 alle 19:40

Vedremo ciò che pensa Dio di me ... Un abbraccio ed una preghiera per te. Fabio.

il 28/12/2011 alle 19:42

mi chiedo quale sia il mio posto nel presepio...
non so, bella domanda poni indirettamente.
una risposta te la sei data e il posto di pecora nel grande gregge del Pastore Divino credo che sia quello che un buon redente possa sinceramente assegnarsi...che importa non essere tra i primi? Gesù dice che quelli che si autoesaltano e occupano abusivamente i primi posti, saranno fatti retrocedere, mentre gli umili verranno invece premiati...
il tuo mi sembra un sincero esame di coscienza e cmq una solida fede.
ti auguro buon anno Fabio e ti abbraccio affettuosamente.
scusa il itardo...l'avevo letta ma poi me l'ero persa.
ancora auguri
eos

il 30/12/2011 alle 21:22

Auguri anche a te ed ai tuoi cari. Baci, Fabio.

il 31/12/2011 alle 17:35

Viva le pecore!
E' sempre un piacere leggere i tuoi pensieri
più profondi Fabio,
leggerli poi il primo dell'anno nuovo,
mi hai regalato una serenità interiore.

Buon anno Fabio
assieme alla tua famiglia.
Marygiò

il 01/01/2012 alle 09:58

Auguri anche a te ed ai tuoi cari. Baci, Fabio.

il 02/01/2012 alle 13:41

Hai già un ruolo importante:fare il chierichetto.
Sono poche le persone che si possono permettere
di avvicinare l'altare del Signore,e tu già hai questo vanto.Essere re magio ho pecora in finzione,
e per qualche ora, e poi allontanarti da Dio, per molto ho per sempre,non faresti più quel ruolo importante che è:il chierichetto.
piacere di saperti tale Manuelito,buon anno:eclisse.

il 02/01/2012 alle 17:00

Due volte ti ringrazio Eclisse. La prima perché dandomi del ministrante mi hai fatto molto più giovane di quanto sono e poi ti ringrazio per gli auguri. Comunque tra i 10 ed i 12 anni ho fatto il chierichetto presso la Chiesa Santa Maria del Buonconsiglio a Roma e di quell'esperienza ne conservo un buon ricordo perché mi ha permesso di avvicinarmi al sacro e di servire Dio sull'altare. Buon anno anche a te, Eclisse. Fabio.

il 02/01/2012 alle 22:14