Non mi è facile esprimere quello che a volte è puramente il disagio di vivere... l'inadeguatezza dei momenti a cui assisti che ti congelano l'ugola, mentre tu vorresti urlare, disapprovare, proporre. Mi sento, sempre più inespresso,mal collaudato; se questo momento (infinito) potesse essere il titolo di un libro, sarebbe lo scafandro e la farfalla. Ho la potenza per sorridere, per distinguere nella rosa dei venti della vita, cosa è giusto e cosa è sbagliato ma quella ipersensibilità che non ho mai richiesto come foglio complementare della mia anima, trascende dalle mie scelte a volte. Non posso odiarla.. i doni non si odiano o negano mai, ma sono e saranno sempre il segno di una trasparenza che mi rende scoccata debole di un arco forte e robusto.. perchè? perchè la parabola della freccia è lenta ed il bersaglio... ahimè non è il mio scopo.