PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/12/2011
Odio questa stazione
fintamente allegra
con le sue colonne colorate
i chioschi dei giornali
fuori i palazzi
a luci spente
come giganti ciechi
minacciosi
E' senz'anima
la fretta della gente
mangiamo tutti
pane e diffidenza
o solo pane
che gonfia solo il ventre
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dck

già già già
e ho detto tutto.

Dck

il 20/12/2011 alle 12:41

nei grossi centri è così, tutti di corsa..nessuno vede , nessuno sente..
stile e significato rendono questa poesia bellissima.
un caro saluto
ninetta

il 20/12/2011 alle 15:49

E quando si mangia,non ci si guarda mai in faccia,magari potresti trovare qualcuno che ti da del companatico,non credi?Buon Natale:Eclisse.

il 20/12/2011 alle 18:22

odio questa stazione fintamente allegra: irrompi in un vissuto non svelato con l'oltrepasso poetico che piace a rich per allargarti in un bozzetto da Pietroburgo dostoevskijana, non sarai il principe Myskin?

il 20/12/2011 alle 20:01

le città grandi sono disumanizzanti, disumane...nate per motivo poco nobili nella loro dimensione mostruosa...questa mia è frutto di quest' insofferenza, che si tinge spesso di malinconia...grazie Rebel

il 20/12/2011 alle 20:42

lo so, lo so caro Dck...grazie

il 20/12/2011 alle 20:43

si, e se cerchi di parlare con qualcuno ti possono prendere per uno squilibrato, e magari chiamare la polizia...E' così, ma certo c'è stato magari di peggio...grazie ninetta

il 20/12/2011 alle 20:46

ma si alla fine non è tutto negativo...e poi, è storia....grazie Eclisse, buon Natale anche a te

il 20/12/2011 alle 20:48

Il principe Myskin è un santo....è come Chance in "oltre il giardino", di Peter Sellers...la purezza presa per "idiozia", io non sono nemmeno paragonabile a loro...grazie tantissimo mia cara

il 20/12/2011 alle 20:51

sono pienamente daccordo con te Arturo,
non esiste un sorriso schietto e sincero,
tutti corrono per arrivare chissà dove.
In mezzo a tanta gente sembri invisibile
non c'è amore per il prossimo tuo.

Buona salute e srenità amico mio.
Marygiò

il 20/12/2011 alle 20:54

spero tu abbia superato quel problema di salute cara Marì...grazie per le tue parole, un grande abbraccio, e buon Natale

il 20/12/2011 alle 21:01

la stazione è un luogo di transito dove la gente c'è fisicamente ma è altrove con la testa e altrove ancora con il cuore...simbolo di precarietà è certamente il luogo meno adatto per fermarsi, conoscere chi ci passa accanto di fretta, frettolosi anche noi.
ma la stazione è a volte un luogo di incontro, di gioia del ritrovarsi...dipende da cosa ci andiamo a fare...non è la stazione in sè il problema, altrimenti le giostre sarebbero il luogo della gioia...invece gli stessi sguardi( di adulti ovviamente) che guardano e non vedono li incontri anche lì.
I bambini e i giovani invece sono generalmente allegri davvero...penso ai gruppi di ragazzi che vanno a scuola...il problema siamo noi adulti, che facciamo le cose sempre e solo per dovere( anche per assicurarci quel famoso pane che gonfia solo il ventre)...
non credo sia un problema di epoche ma di età e tendenza a ricercare il senso delle cose che facciamo, specie quelle controvoglia. Anche una stazione di diligenze penso che faceva lo stesso effetto agli uomini di un tempo, benchè circondate di alberi...siamo noi adulti a lasciarci travolgere dalla frenesia di "fare in tempo" e dimentichiamo noi stessi...uomini e donne col cuore altrove sempre e dovunque.
mi fa molto riflettere questa tua che trovo molto vera e bella.
ti abbraccio
eos

il 21/12/2011 alle 11:45

il problema che non si vive piu' il "viaggio", ma c'è sempre un "altrove" da qualche altra parte...il lavoro, la scuola...è un luogo di transito, e quindi spesso ci sono solo fantasmi...se la vita è "l'adesso", sempre, è un luogo estraniante...mai come ora..ma poi dipende dagli stati d'animo, ed il mio, quando l'ho scritta, non era certo dei migliori....grazie eos
ti abbraccio anch'io

il 21/12/2011 alle 21:11