PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/12/2011
I baci sono fra gli atti più ripetitivi della vita umana
con una tecnica cosi rigida
che a volte sembrano resistere
alle innovazioni.
Ma tu in questo inverno del 2011
sei emerso con un coraggioso approccio.
Hai levigato grezzi contatti di pelle
in monolitiche, grottesche forme.
Già dai primi due baci dati
nel sottopassaggio tra Ugo Bassi e S. Felice
mi hai portata verso una inquietante dimora
ai margini del genere: demoniaco,
demente e irrimediabilmente disturbato.
Invece delle silenziose meditazioni
mi hai mostrato una formula vincente
che tocca le corde della mia ansia
e nella mia carriera è paragonabile soltanto
al piacere che in passato mi regalarono
James Shackleton, Z+ e quell'attrice
vietnamita che incontrai sulla pista da ballo
nell'eccitazione del millennio appena nato.
Movimenti autodistruttivi, amplificati
dal contrasto fra suoni protosatanici
e carezze angeliche. Distesa sopra
un prato che sembra di vinile
pungente come spilli e di colore porpora
mi hai dato le più tormentate
ma fisicamente potenti
emozioni di quest'anno.
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