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Pubblicata il 09/12/2011
Immortalate a dinte o core mio
faccio o presepio
nzieme a nà poesia.


Cielo e muntagne
fatte co cartone
che casarelle in fila
a una a una
e sotte e grotte appise
e nzerte che mellone.
A vicchiarelle fila
o scarparielle nchiove
o masterasce sega
e a lavannara lava
gregge che pecorelle
pasture e zampugnare
e Benito ca dorme a tutte l'ore
acqua ca scoroscia
nzieme e fiocchi e neve.
All'orizzonte e magi che regali
incenso mirra e oro
fridde a notte e Natale.
Nà stella segna a via
O bue cu l'asinello
Giuseppe cu Maria
e ngoppe a paglia annure
è nato o figlio e Dio


Immortalate a dinte o core mio
nzieme o presepio firmo una poesia
L.A.
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Bella poesia in vernacolo ,mi hai fatto rivivere
tempi antichi ,
quando insieme ai miei fratelli
costruivamo il presepe.
Brava Annarella.
Una bella poesia.
Un abbraccio.
Dora

il 10/12/2011 alle 16:49

Invento e poi disfo del tutto visto che è inventiva del momento...e ogni anno provo le stesse emozioni...il presepe x me è Natale antico quello che resta dentro da sempre e x sempre...grazie del commento ...auguri con affetto.

il 10/12/2011 alle 20:30

Mi hai fatto ritornare indietro nel tempo
quando con nulla costruivamo il presepe
felice della riuscita tutto fatto a mano.

Bellissima poesia di Natale
complimenti e buona domenica.
Marygiò

il 11/12/2011 alle 09:44

pubblicherò anche alcune foto del mio operato vedrai che belle e semplici.un bacio piccola.annarella.

il 11/12/2011 alle 11:28

sono sicura che sono belle ,
non vedo l'ora di vederle.

un baciotto domenicale.
marygiò

il 11/12/2011 alle 11:45