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Pubblicata il 09/12/2011
Vive l'inverno profondo il mondo.
La realtà si maschera di bianco, un sogno.
Tra lo foschia risplende la luna bianca
e nel ciel viene a mirare Aquarius.

A mirare il cielo grigio perla è Ganimede,
mentre le belatrici
pascolano sotto il pallido sole.
E' il giovine fulgido fiore d'incanto,
e come non poteva del fulmine
attirare il guardo.

A sfidare i venti gelidi scende il dio,
un aquila possente che rapisce il giovane
portandolo là tra le luci dell'Olimpo.
Ma per non far infuriare l'irosa sposa,
conferisce a Ganimede il ruolo di coppiere,
e la sua bellezza pone a dar luce agli astri.

Tiene Ydrochòos l'anfora divina,
profondo cuore che palpita nell'inverno.
E' acqua impetuosa che scorre libera,
livellando i dolci bracci dellle sue rive.
E sotto il guardo fedele di Saturno,
è cuore anche fragile che vive la malinconia.

Vive l'inverno profondo il mondo.
Ma già spira l'aria di rinnovamento.
Tra l'ultima foschia canta la luna,
vive Acquarius nell'infinità del cosmo.
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Ma come fai a ricordare tanti nomi difficili e a volte strani? Portentoso!
Novello Pico.
Auguri
e affetto
ninomario

il 09/12/2011 alle 11:06

Vado a inlustrare.... I miti che coinvolgono i segni li riscordo perchè io adoro la mitologia greca(e non solo), per quanto riguarda i nomi greci, pur avendo studiato solo il latino, quelli li ho appresi dai libri, che mi restano, se trovati interessanti, particolarmente impressi. Felice del gradimento e grazie. Auguri anche a te, affetto,
Andrea.

il 09/12/2011 alle 18:23