Sente la natura l'autunno morire,
e gli augelli piano piano
lascian i lor canti perire.
Alberi ignudi volgono i rami al cielo stellato,
dove risplende Sagittarius ormai nato.
Kronos la bella Filira,
dal cielo ombroso mira e rimira.
La passione è grande e non può aspettare
e come potente stallone a cavalcare,
giunge la sua amata ad abbracciare.
Ma è fragile la bella Filira,
anche il suo amore non può sopportare
l'orrenda creatura che si viene a generare.
Chiede degli dei la grazia,
e in dolce tiglio viene tramutata.
Ma giudicar dall'aspetto può ingannare,
e cresce il giovin centauro Chirone,
levatore d'eroi, esperto d'arti e scienze.
Ma al fato non si da comando
e lo colpisce Eracle per errore con un dardo.
A la ferita duole e non guarisce,
perchè del venefico serpente la sagitta era intinta.
Allor Chirone disperato chiede la pace di trovare.
Acconsente amorevole Zeus,
e donata l'immortalita a Prometeo eroe,
pone il centauro nel ciel a vagare.
Tendi l'arco divino Toxòtes,
e saprai colpire lontano il tuo obbiettivo.
Sotto l'occhio vigile di Giove padre,
vivi la tua natura di uomo e belva.
Sei freccia del firmamento che vaga nella verità.
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